
UNA VACANZA IN CORNOVAGLIA
Quest’anno non vedevo l’ora che arrivassero le vacanze. In realtà è un discorso che vale per tutti gli anni, ma questa volta in modo particolare… perché la meta del nostro viaggio estivo è stata la Cornovaglia.
Da quando lessi “Le bianche dune della Cornovaglia” anni e anni fa (c’era ancora la Lira!) promisi a me stessa che prima o poi ci sarei andata.
L’elenco dei libri che si susseguirono successivamente, scritti da Rosamunde Pilcher, è molto lungo poiché mi innamorai di lei, delle sue storie romantiche e soprattutto di come descriveva quella regione dell’Inghilterra.
Quest’anno il mio desiderio è stato esaudito!
Atterrati a Bristol abbiamo noleggiato l’auto che ha rigorosamente guidato mio marito! ?
Dopo una tappa a Wells (nel Somerset) ed alla sua cattedrale abbiamo fatto sosta a Plymouth (nel Devon) che di bello ha una postazione panoramica con il faro ed un bel porticciolo.
Subito dopo Plymouth siamo entrati in Cornovaglia.
La vita in Cornovaglia scorre più lentamente e questo aspetto mi è stato confermato anche da altri cittadini del Regno Unito che ho incontrato durante il viaggio. Offre paesaggi suggestivi e romantici per gli amanti della natura, ma anche per gli amanti della storia e delle tradizioni.
Il primo paesino in cui ci siamo fermati è stato Looe, dove i miei figli hanno potuto vedere per la prima volta il fenomeno dell’alta e della bassa marea. In verità si tratta di due cittadine gemelle, East Looe e West Looe, due villaggi di pescatori molto pittoreschi che sorgono sulle opposte rive del fiume Looe e che sono unite solamente da un ponte.
Le notti in cui siamo rimasti in Cornovaglia le abbiamo passate a Penzance, in un’adorabile bed and breakfast, dove la padrona di casa dai modi gentili aveva un senso dell’ospitalità molto sviluppato ed oltre a colazioni abbondanti e gustose ci faceva trovare ogni giorno asciugamani puliti, piegati ogni volta in un modo diverso ricreando forme di animali (la rana, il cane,…).
La camera ci permetteva di vedere il mare in lontananza.
Il giorno successivo siamo andati a visitare St Michael’s Mount (il “fratello” di Mont Saint-Michel in Normandia).
Non sapevo che questo monumento, insieme a Mont Saint-Michel, fa parte dei sette santuari allineati dedicati a San Michele Arcangelo. Si tratta di un tracciato rettilineo che inizia in Irlanda, con il Monastero di Skellig e si conclude in Israele, con il Monastero Stella Maris, coprendo una distanza di oltre 4 mila chilometri.
Secondo la leggenda rappresenta il colpo di spada che il Santo inflisse al Diavolo per rimandarlo all’inferno.
Oltre a questi quattro santuari ci sono anche la Sacra di San Michele in Val Susa (vicino a Torino), il Santuario di Monte Sant’Angelo (nel foggiano) ed il Monastero di San Michele Arcangelo (in Grecia).
La giornata non prometteva bene ed invece, grazie al vento che batte sempre molto forte, le nuvole se ne sono andate lasciando il cielo di un colore celeste bellissimo.
Il panorama dall’alto del castello era mozzafiato, c’erano delle barche che probabilmente stavano facendo una regata e tra tutte spiccava quella dalle vele turchesi.
L’ordine e la pulizia che regnavano mi sono rimasti impressi, assieme ad un angolo in cui un narratore coinvolgeva bambini ed adulti raccontando loro una storia (“story telling”).
Non siamo riusciti a tornare a piedi perché la marea era ancora alta, ma da lì a poco si sarebbe abbassata di molto.
Nel pomeriggio le temperature erano così inaspettatamente alte che sono riuscita ad indossare una maglietta dalle maniche corte ed il bel tempo ci ha permesso di passeggiare lungo la penisola di Lizard
e di ammirare le scogliere, dopodiché abbiamo proseguito verso Kynance Cove, una splendida baia dove anch’io sono riuscita a toccare con i piedi l’acqua dell’Oceano (molti facevano il bagno!). Mia figlia, cercando di passare vicino agli scogli, è stata bagnata da un’onda che l’ha inzuppata da capo a piedi. ?
Non eravamo dotati del costume perché non ci aspettavamo che il tempo cambiasse in quel modo, ma nei giorni successivi abbiamo imparato a conoscerlo meglio e ad anticipare le showers, le docce improvvise di pioggia dopo le quali si susseguono il sole, le nuvole, poi di nuovo la pioggia,…
E’ stata una giornata davvero indimenticabile!
Il giorno successivo, a Saint Ives il tempo è tornato quello abituale: tante nuvole, tanto vento e pioggia (abbiamo rotto due ombrelli su quattro!).
Il porticciolo è molto caratteristico e di fronte a noi, molto vicino, ad un certo punto si è palesata una foca che probabilmente era alla ricerca di pesci scartati e gettati in mare dai pescatori. I cottage ornati di cascate di fiori variopinti erano davvero molto carini.
Siamo riusciti ancora a fare un’altra passeggiata a Zennor per riempirci gli occhi di quelle spettacolari scogliere e delle vaste brughiere,
ma arrivati a Land’s End (il punto più ad ovest della Gran Bretagna) la pioggia ha preso il sopravvento e siamo dovuti rientrare in albergo perché eravamo bagnati fradici.
Allontanandoci da Penzance abbiamo incontrato i paesini di Newquay, Padstow, Port Isaac (un piccolissimo villaggio di pescatori) ed infine Tintagel, dove la leggenda dice sia nato Re Artù. Luogo che incuteva un certo timore ed aveva un fascino inquietante a causa dei resti del castello, del cielo e del mare dai colori plumbei, del vento forte che in un punto non permetteva a me e mia figlia di procedere con la passeggiata.
Salutata la Cornovaglia siamo rientrati nel Wessex e più precisamente nel Somerset ed abbiamo fatto sosta a Glastonbury (si dice che fosse il sito della mitica Avalon, dove re Artù visse gli ultimi anni della sua vita; oggi è famosa perché vi giungono migliaia di visitatori in occasione dell’annuale festival di musica rock) ed a Stonehange (il più famoso monumento preistorico del mondo, fu infatti costruito in più fasi a partire dal 3.000 a.C.).
Ultima tappa del nostro viaggio è stata Bath, famosa per le sue terme romane e per le eleganti vie sulle quali si affacciano signorili edifici in stile georgiano!
Le distanze tra una località e l’altra non sono così grandi, ma dovendosi muovere su strade tortuose gli spostamenti hanno assorbito una buona parte del tempo, per questa ragione non siamo riusciti a visitare tutto ciò che avevamo in programma, anche perché la cosa piacevole che desideravo quest’anno era quella di passeggiare e di stare seduta (tempo permettendo) ad ammirare la natura e le scogliere.
Quest’estate infatti ho sentito la necessità di immergermi nella tranquillità, non a stretto contatto con altre persone, ed è venuta in mio aiuto la Cornovaglia che ha pienamente soddisfatto questo mio bisogno.
Spero che anche voi abbiate avuto la possibilità di ricaricarvi durante le vacanze in modo da affrontare nel migliore dei modi questi mesi che ci separano dal Natale. Ormai io penso già al 25 dicembre!
Prossimamente su Facebook ed Instagram pubblicherò alcune novità per cui se desiderate essere aggiornati continuate a seguirmi. 🙂
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