
L’ARGILLA
Ad aprile ho frequentato “Terra e acqua”, un laboratorio creativo con l’argilla di Percorsi Formativi 06, in cui grazie a questo materiale naturale ed alla spiegazione di Camilla @sentieri.creativi abbiamo fatto alcuni esercizi lasciando andare le emozioni che nascevano dentro di noi.
Nei giorni successivi ho ripreso il panetto di argilla e nel silenzio della casa ho provato a plasmarlo nuovamente tra le mie mani realizzando delle rose.
Ho unito i cerchi per formare la corolla e poi ho creato il gambo infilando al suo interno un fil di ferro ed unendolo ai petali.

Ci sono voluti quattro giorni prima che asciugassero completamente.


Ho poi usato i colori acrilici per dipingere gambo e petali.


Non avendo un forno non ho potuto cuocerle, ho passato solamente una vernice liquida che proteggesse i colori.

Dopodiché ho aggiunto un nastrino verde

creando così un mazzolino da regalare per la Festa della mamma.

Più di venti anni fa avevo già frequentato un corso riguardante l’argilla, ma di ceramica raku.
La ceramica raku
Nel XVI secolo venne scoperto in Giappone un tipo di cottura rapida dell’argilla, definita Raku. La ceramica raku è più di un semplice processo di cottura. Questo termine giapponese ha il significato di “rilassato, piacevole, gioia di vivere” e viene fatto risalire al sobborgo di Kyoto in cui veniva estratta, all’epoca, l’argilla.
È una pratica che invita alla sperimentazione, alla ricerca dell’armonia con la natura e con il momento presente, all’improvvisazione e all’accettazione dei risultati imprevedibili che emergono dal fuoco e dalla riduzione. La tecnica si basa su un’estrazione degli oggetti ancora incandescenti dal forno, per poi farli raffreddare in un ambiente con ridotta ossigenazione (come segatura, fogliame, ecc.). Questo processo crea effetti unici, con sfumature di colore e texture che rendono ogni pezzo irripetibile.
La ceramica raku è strettamente legata alla cerimonia del tè (chado) ed alla filosofia Zen.
Ho regalato tutti i pezzi che avevo realizzato durante quel corso, ma ne ho conservato uno come ricordo di quella bellissima esperienza.

La ceramica
La ceramica è un materiale fatto di argilla che si indurisce quando viene riscaldato ad alte temperature. Immaginiamo di prendere dell’argilla, modellarla nella forma che desideriamo e poi di cuocerla fino a farla diventare dura e resistente: questa è la ceramica!
Il processo consiste in:
- Preparazione dell’argilla: per prima cosa l’argilla viene estratta dal terreno e pulita per eliminare eventuali impurità. Poi viene mescolata con acqua per ottenere una pasta lavorabile.
- Stampaggio: questa pasta può essere modellata in qualsiasi forma si desideri. Si può fare a mano, con stampi o con il tornio.
- Asciugatura: una volta modellato, il pezzo viene lasciato asciugare all’aria in modo che perda la maggior parte dell’acqua.
- Cottura: infine, il pezzo essiccato viene cotto in un forno ad alte temperature, che lo indurisce e lo rende resistente.
La ceramica può essere colorata in diverse fasi del processo di produzione, a seconda dell’effetto desiderato.
Nel 2018 facevo parte del gruppo Torino Craft Collective assieme ad altre donne creative e grazie a Lavinia @lillab_ceramiche che ci ha insegnato le basi, ho creato due vasetti/tazzine in ceramica.

In #torinocraftcollective su Instagram ci sono le foto delle creazioni realizzate durante i nostri incontri mensili, dove ognuna di noi metteva a disposizione le proprie capacità mostrandole ed insegnandole a tutte. 😊
La porcellana
Due anni fa invece ho frequentato un corso di gioielli in porcellana da Elisa @elisasassoceramiche.
La porcellana è un tipo particolarmente raffinato di ceramica. La principale differenza risiede nella composizione dell’impasto e nelle temperature di cottura: la porcellana contiene caolino, quarzo e feldspato e viene cotta a temperature più elevate (1200-1400°C) rispetto alla ceramica.
La tecnica della porcellana fu sviluppata in Cina e importata in Europa nel corso del Quattrocento.

L’argilla è un materiale che mi ha affascinato da subito, ma sono sempre stata bloccata dal fatto di non avere uno spazio sufficientemente grande dove poter lavorare e mettere il forno.
Il richiamo è forte per cui dopo un intervallo di qualche anno mi ritrovo ad averla nuovamente tra le mie mani ed ogni volta riprovo le medesime piacevoli sensazioni.

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